Carri armati Americani in Italia, perchè?

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È un periodo davvero “pesante” che va a peggiorare giorno dopo giorno dalla fine del 2019. L’emergenza del 2019-nCoV, coronavirus, sta facendo crollare le economie di quasi tutte le nazioni del mondo. Eppure la Cina, paese “focolaio” inizialmente da dove l’epidemia si espanse a macchia d’olio, si sta rialzando con molto aggiornamenti positivi e continui. 

 

In Italia, tuttavia, in proporzione, la gravità del problema sta peggiorando. Il Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, l’11 marzo, ha mandato un messaggio a tutti gli italiani con una rassicurata ripresa della situazione e una stabilità se comunque i cittadini rispettano le regole di prevenzione emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

 

Dopotutto, tra immagini e video nel web, una news sta attirando l’attenzione di tutti. Ebbene, si sono visti carri armati e personale militare degli Stati Uniti tra le strade delle città italiane. Ma cosa succede realmente? Perché sono arrivati dall’America queste forze militari?

 

I dati portano a uno spostamento di di troppe totali di 37.000 uomini in Europa, di cui 20.000 sono scesi soltanto negli aeroporti italiani. Prima che si parla di missioni top secret o complotti, il motivo di questa “invasione” – modo ironico- è una esercitazione comunque da mantenere in basso profilo. 

 

Infatti, l’evento, denominato Defender 2020, si tratta di una delle esercitazioni più grandi eseguite da 25 anni che non ha alcun riferimento con il coronavirus. Il problema che scaturì l’attenzione è che il personale militare non è munita di alcuna mascherina per prevenzione al virus.

 

Nonostante ciò, i reparti speciali italiani, come la Folgore e I Lagunari, si ritirano e non partecipano all’esercitazione perché tutto il personale militare e civile – interni – è occupato per l’attuale emergenza sanitaria, assistenza e per far sì che tutti i cittadini rispettano gli obblighi dettati dal governo per la sicurezza e prevenzione del virus.

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Agenzia delle Entrate è in crisi?

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Un problema economico importante è quello che sta disturbando l’Agenzia delle Entrate in modo particolare. In effetti, è una vera e propria crisi.

Perché? Beh, intanto possiamo dire che è un problema che quanto prima va risolto per il bene dell’economia del paese e di tutte le aziende.

Sembra quanto buffo che questo Ente, ramo più importante del Ministero dell’Economia e delle Finanze subisca una crisi. Ma cosa sta succedendo? Il 30 dicembre del 2019, tutti gli uffici dei sindacati hanno già accennato una instabilità in fase di crescita e ,successivamente, il 6 febbraio, una manifestazione nazionale davanti alla sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze da un valore in più a quello che possiamo definire “una conferma” del problema. L’obiettivo di questa mobilitazione è quello di risolvere la situazione critica che penalizza l’attività dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane. 

Un problema è la drastica carenza di personale (4500 dipendenti in meno rispetto gli ultimi soli due anni) che non può essere compensata dai problemi concorsuali. Da un po’ punto di vista finanziario c’è una restrizione dei salari e anche ritardi alle relative erogazioni. 

Ci sono più dei 30% degli uffici senza direttori, un problema che fa fronte alla amministrazione e competenza dell’Ente. Quattro delle Direzioni Regionali sono, attualmente senza vertice, altro problema amministrativo dell’Ente nazionale. Altro fattore esponenziale è l’essenza del Comitato di Gestione con le relative analisi e decisione di vertice.

Tutto questi deficit di forza lavoro e assenza amministrativa forma un grande vortice dove crea un calo alle verifiche, all’assistenza, agli accertamenti, ai servizi e ai rimborsi. 

Detto questo, non bisogno mollare ora la presa, in quanto potrebbero formarsi altre crepe di qualunque tipo. In un settore come questo è indispensabile una forma eccellente che rispecchia una sorta di “catena di montaggio” che assicura il funzionamento del medesimo Ente.Progetto senza titolo (1)

Con il problema del Coronavirus, cosa dobbiamo mangiare?

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In relazione a quello che oggi è un fenomeno – e problema – che sta disturbando l’intera comunità internazionale, ovvero l’epidemia del coronavirus, cercheremo di scoprire quali sono gli alimenti giusti da cui, ognuno di noi, può mangiare. Bene, ma che cos’è questa epidemia?

Come ogni giorno scopriamo, tramite i notiziari, giornali, interviste e radio, questo virus denominato, inizialmente polmonite di Wuhan, e successivamente Novel Coronavirus (2019-nCoV), ha avuto una conseguenza così tragica e catastrofica nel contagiare più di 45 mila persone. Un dato davvero enorme! Ma il vero problema è il modo in cui avviene il contagio.  Partendo dalla prima ipotesi degli esperti, il virus è difficilmente identificarlo subito perchè in realtà i sintomi di questo sono gli stessi di una normale influenza

Altri aspetti da considerare importanti sono, il contagio che avviene in un raggio di 2 metri, infatti i medici consigliano l’uso della mascherina solo per i contagiati in modo che, quando la persona contagiata deve starnutire o tossire, sia coperta e trattiene l’aria che trasmette il virus. Inoltre, è consigliato lavare sempre le mani e evitare il contatto con naso, occhi e bocca. Mentre, l’altro aspetto più “terrificante” è che il virus riesce a sopravvivere su una superficie, sia all’aperto o all’interno, per più di 9 ore.

Detto questo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato delle linee guide anche per gli alimenti che possano aumentare le nostre difese immunitarie. 

Tra questi abbiamo l’aglio, un antibiotico naturale, che anche una piccola dose riesce a fare il suo lavoro! Il miele è anche un buon alimento per le nostre difese, consigliato non quello economico ma con più concentrazione dei principi attivi. Per i nostri globuli bianchi un buon principio attivo è il selenio e beta-glucan, presenti nei funghi. Per una ricca flora batterica dobbiamo mangiare tutti i giorni  a colazione uno yogurt. Importanti sono gli spinaci, ricchi di varie vitamine e indispensabili anche i broccoli per il medesimo motivo. E Infine, per chi adora le spezie, la cannella e il tè Pu-Erh per chi invece gli piacciono gli infusi.

Come ogni problema di salute è molto importante e prioritario mantenere una buona e corretta alimentazione. Mangiare i giusti alimenti e nutrirsi di sostanze di cui il nostro organismo può assorbire tutti gli aiuti necessari per avere un’ottima salute e una buona prestazione fisica giornaliera è un primo obiettivo che ognuno di noi debba fissarsi ogni giorno.

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Incubi e dolci sogni, si possono controllare?

Quante volte, nel cuore della notte, sotto le nostre calde coperte, capita di svegliarci quasi come un salto dal letto, solo perché la nostra mente e il nostro subconscio  ci proietta brutte immagini che a volte sembra proprio di vivere realmente. Ma capita anche, alcune sere, che sogniamo i nostri desideri, magari una persona che ci manca, o una persona di un amore non corrisposto che in quel caso, nella fase di un bel sogno, ci ama e ci sceglie. La cosa buffa è, dopo quel momento che credi sia tutto reale, apri gli occhi e capisci che era tutto dentro il tuo cervello!

Che sia bello o brutto, ritorni e vivere la stessa vita di tutti i giorni ed esclami ”wow… stavo sognando”.

 

Possiamo dividere queste “piccole scene “ dentro di noi in due categorie: Incubi e dolci sogni.

 

L’incubo è quell’esperienza che, da un momento all’altro, ti sveglia, con la menta sudata e il cuore che batte più velocemente. Ti fa provare emozioni come la paura, dispiacere e tristezza. Tutto questo è dovuto all’inquietudine, ma esiste un metodo per non fare incubi?

 

L’incubo è dovuto a diversi fattori, quali lo stress e i traumi che abbiamo subito. Ma questo “disturbo del sonno” non è considerato un problema dai medici, ma per curarlo esistono terapie e farmaci.

 

L’American Academy of Sleep Medicine ha avviato una ricercando arrivando a una conclusione: “gli incubi sono un fenomeno molto complesso “. Inoltre, esistono diversi tipi di incubi in diversi momenti durante il ciclo del sonno.

 

Molto sogni avvengono nella fase di REM (Rapid Eye Movement), in cui compiamo azioni che nella vita reale sono irreali.  Inoltre, la ricerca mostra che il cervello, di chi è in fase REM, è attivo come da sveglio ed si entra in questa fase 90 minuti dopo essersi addormentati. Quindi un corpo in fase REM è ancora sveglio. 

 

In questa fase, il nostro corpo entra in uno stato di attività, che significa? Che il nostro corpo è pronto a muoversi nel sogno, ma la nostra attività muscolare diminuisce, altrimenti ogni gesto che sogniamo è come se lo imitasse   nel nostro letto.

 

Esiste una strategia: imparare a ridurre i sogno spiacevoli, pensando di trovarci  nei nostri sogni dolci, sogni lucidi. Ma questo metodo non è una garanzia. La strategia è affermata dal dottor Sergio Arthuro Mota-Rolim, che in una domanda risponde:” Se capisci di essere in un incubo il modo più semplice per uscirne è svegliandoti. Ma esiste un’altro modo dove si cerca di capire che ci si trova in un incubo e che non esiste nessun rischio o pericolo concreto così eliminando la paura.” 

 

OPINIONE PERSONALE

Credo che il mondo del sonno sia qualcosa di magico, dove ognuno di noi può avere la fortuna di signore davvero cose molto belle e che vorresti nella vita reale, come quando nella vita reali sogni qualcosa, un desiderio, una vita diversa o un oggetto. Ma, purtroppo esiste anche il lato oscuro di questo fenomeno. Le strategie di scosse sono davvero sbalorditive in quanto, con l’esercizio e la determinazione mentale che possiamo trovare in noi stessi, è possibile gestire un sogno. E se si può ottenere dell’altro? Magari costruire un sogno tutto tuo, o creare e proiettare davvero quello che desideri ottenere in quel momento della tua vita. In quel momento il tuo sogno o il tuo incubo può diventare magicamente un tuo universo parallelo, una specie di cassetto dove ogni volta che conservi un desiderio te lo ritrovi proiettato quando si è fatto tardi, sotto il calore delle coperte, e chiudi gli occhi e sogni il tuo mondo.

Cambio temperatura, siamo meno caldi?

È possibile che il nostro corpo muta per causa delle condizioni ambientali? Tuttavia possiamo accorgerci di come, quotidianamente nella nostra vita, le cose cambiano. Cambia il modo di pensare, il modo di lavorare, il modo di percepire quello che sentiamo esternamente o internamente. Ma la vera domanda è: sta cambiando in bene o in male?

 

Ebbene il nuovo modo di vivere la vita, nuove tecnologie, nuove scoperte scientifiche, nuove conquiste nel settore della medicina fanno si che la vita di un essere umano sia migliore con i tanti possibili confort e cercando di allungare più possibile la vita di ognuno di noi con le nuove cure e nuove possibilità di cercare di avere un’anima sempre più giovanile. 

 

Ora, leggendo questo, sembra tutto perfetto. Ma a livello ambientale? Che sta succedendo fuori le nostre calde e accoglienti case? Qui arriva il pensiero di un gruppo di ricercatori, della Stanford University, Stati Uniti, dove in noi sta cambiando il modo di percepire quello che è un parametro di riferimento e importanza per la vita:

La temperatura .

 

Ebbene, in questi 150 anni, spiegano gli scienziati, sono stati caratterizzati da questo cambiamento ambientale e che quest’ultimo è capace di influenzare, sensibilmente, la nostra capacità di regolare la temperatura corporea. 

 

Altri medici criticano le conclusioni dello studio degli esperti di Stanford, smentendo la loro teoria e affermando che questo cambiamento è iniziato già da più di due secoli fa.

 

Altro fattore, della teoria universitaria di Stanford, è il miglioramento delle cure dentali e del trattamento delle malattie come la malaria e la tubercolosi: “nel complesso, la frequenza degli stati infiammatori si è ridotta e di conseguenza i meccanismi che comportano una temperatura corporea più alta.”

 

In fondo, dietro lo studio di questi esperti, in realtà, c’è un altro studioso importante. Infatti, il medico meticoloso, Karl Reinhold August Wunderlich, professore di un’università tedesca, in un periodo dove la medicina ancora era piuttosto incerta, fu uno dei primi a intuire , nella metà dell’Ottocento, che la febbre non fosse di per sé una malattia, ma un sintomo. Dopo arrivò alla conclusione che la temperatura ideale del corpo umano fosse 37 gradi Celsius.

 

 La ricerca continua con alcuni ricercatori dell’Università di Maryland, sempre Stati Uniti, nel 1992, dove su 148 paziente si segnaló la media della temperatura corporea di 36,8°C. Un’altra ricerca, condotta nel 2017 su 35 mila pazienti, nel Regno Unito, stabilì un valore di 36,6°C.