Covid-19, sei farmaci usati in Cina

 

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Il coronavirus sta provocando una crisi sanitaria senza precedenti, aggravata dalla sua rapida diffusione in tutti i paesi del mondo.

Mentre diversi laboratori sono alla ricerca di un vaccino efficace contro la nuova epidemia, un gruppo di ricercatori cinesi ha pubblicato la settima versione delle linee guida per la diagnosi e la cura del Covid-19, allo scopo di evitare l’aggravamento delle condizioni di salute dei malati e di salvare coloro che si trovano in condizioni critiche. Nella guida vengono indicati 6 farmaci già esistenti che si sono dimostrati efficaci nella cura dei pazienti infetti.

Il primo è il fosfato di clorochina, farmaco antimalarico che da 70 anni viene applicato nella cura della malaria e delle malattie autoimmuni. Nel numero del 19 febbraio della rivista medica specializzata “BioScience Trends” è stato pubblicato uno studio che dimostra una “efficacia accettabile” nella lotta contro il Covid-19, anche a “dosi molto basse“. La clorochina ha la capacità di bloccare l’ingresso del virus nella cellula. Un ospedale di Wuhan lo ha somministrato a 285 pazienti affetti da coronavirus e finora non sono state registrate reazioni avverse. Se ne consiglia la somministrazione a pazienti dai 18 ai 65 anni: la dose è di 500 mg per 50 kg di peso 2 volte al giorno per una settimana.

Il secondo è il Tocilizumab, un farmaco che blocca gli effetti della IL-6 (interleuchina-6) nei pazienti con artrite reumatoide. Zhou Qi, sottosegretario generale e membro dell’Accademia delle Scienze della Cina, ha spiegato che questa proteina sintetica funziona da inibitore della tempesta infiammatoria o sindrome da rilascio di citochine, una risposta esagerata del sistema immunitario quando è in corso un processo infiammatorio. Tempesta di citochine che ha provocato la morte in alcuni pazienti con polmonite interstizialecausata dal Covid-19. Il nome più conosciuto del Tocilizumab è Actemra, della casa farmaceutica Roche, la quale ha recentemente annunciato la disponibilità a distribuire gratuitamente il farmaco ai paesi che ne faranno richiesta. La guida consiglia la somministrazione di Actemra a pazienti con alti livelli di IL-6 nel sangue e lesioni estese in entrambi i polmoni o sintomatologia severa.

Altro farmaco che in Cina si sta utilizzando è il “plasma di convalescenza” ottenuto dal sangue dei pazienti guariti dal Covid-19, ricco di anticorpi protettivi. Fino al 28 febbraio 245 pazienti hanno ricevuto questa terapia e 91 di essi hanno mostrato segni di miglioramento. Secondo le autorità sanitarie cinesi, la cura con plasma ha dimostrato di essere sicura ed efficace.

In Cina si è fatto ricorso anche alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC)che funziona come antipiretico, adatto ad abbassare la febbre, e come calmante della tosse nei pazienti con sintomatologia lieve. Mentre nei pazienti gravemente affetti da coronavirus la MTC ha contribuito ad alleviare i sintomi e ristabilire la saturazione di ossigeno nel sangue evitando l’insorgenza di condizioni di criticità. Si tratta per esempio del decotto “Qingfei Paidu” raccomandato ai medici di tutto il paese: dal 29 febbraio viene usato in 66 ospedali di 10 regioni cinesi.

Tra i farmaci in fase di sperimentazione viene segnalato il favipiravir, un farmaco solitamente usato nel trattamento dell’influenza A e B, e il Remdesivir, sviluppato contro l’Ebola dalla casa farmaceutica americana Gilead Sciences, già somministrato a molti pazienti, che ha dimostrato una buona efficacia antivirale

 

 

Scendono i prezzi dei carburanti

6ED0FC01-77F1-4C39-A40F-0051B7A544FFL’emergenza sanitaria che sta colpendo tutto il mondo, purtroppo, sta avendo molti risvolti negativi tra i quali bisogna annoverare anche quelli sull’economia. Da quando nel mese di gennaio il coronavirus ha bloccato la Cina ed in special modo la città di Wuhan, il mercato ad aver conosciuto un decremento più veloce è stato quello del petrolio e dei conseguenti beni derivati da esso. Ad oggi, i risultati di questo picco si stanno ripercuotendo anche sui carburanti, in particolar modo su quelli del diesel e della benzina: scopriamo tutti i dettagli.

Coronavirus: anche la benzina cede sotto il peso dell’epidemia

Il mercato dei carburanti sta subendo una vera e propria sconfitta, come appena riportato. Stando alle ultime stime i prezzi potrebbero calare nuovamente di 0,15/0,20 centesimi.

Attualmente i costi contano:

  • Per la Benzina Eni un oscillazione tra i 1,013 ed i 1,199 Euro al litro;
  • Per la Q8 un oscillazione di prezzo attorno al 1,013 Euro al litro circa;
  • Per la TotalErg un oscillazione di prezzo attorno al 1,013 Euro al litro;
  • Per la IP prezzi oscillanti attorno a 1,013 Euro al litro

Per quanto concerne il Diesel, invece, sappiamo che:

  • I prezzi dell’IP si aggirano attorno al 0,895 Euro al litro;
  • quelli di ESSO si aggirano attorno a 1,068 Euro a litro;
  • quelli di TotalErg sono di 0,085 Euro ali litro.

Non sappiamo quanto la situazione si protrarrà in avanti e quanti risvolti negativi ancora si andranno ad accumulare ma, in tutta questa storia vi è comunque un risvolto positivo: un po’ di ossigeno alla Terra lo stiamo concedendo.

Coronavirus, “Una scusa per non fare niente”

1028CA80-76A6-44C5-A79C-89D45910FAEBUn commento a dir poco vergognoso, specie davanti a 15mila malati e oltre mille morti nel nostro Paese, quello del dottor Christian Jessen, 43enne medico britannico, scrittore e presentatore televisivo di show stile tabloid, come “Embarassing  bodies” (Corpi imbarazzanti) e “Supersize vs Superskinny” (Supergrassi contro supermagri). Ha anche prodotto e narrato un documentario intitolato “Cure me, I am gay” (Curatemi, sono gay), su presunte terapie per “curare l’omosessualità”.
Che le sue parole siano imbarazzanti è lui stesso ad ammetterlo, durante l’intervista radiofonica alla rete Fubar, secondo quanto riporta il quotidiano Independent: “Quello che dico potrebbe essere un po’ razzista, e mi toccherà scusarmi, ma non pensate che il coronavirus sia un po’ una scusa? Gli italiani, sappiamo come sono, per loro ogni scusa è buona per chiudere tutto, interrompere il lavoro e fare una lunga siesta”. Usa proprio il termine spagnolo, “siesta”, diffuso anche in inglese, alludendo a un prolungato riposino pomeridiano, ovvero nelle ore lavorative.

A quel punto il conduttore gli domanda se è d’accordo con la decisione di Boris Johnsondi ritardare la chiusura delle scuole. “Concordo in pieno”, risponde il dottor Jessen. “Penso che sia un’epidemia vissuta più sulla stampa che nella realtà. In fondo anche l’influenza uccide migliaia di persone ogni anno”. Il che è vero: le vittime della normale influenza sono circa 8mila l’anno soltanto in Gran Bretagna. Ma a parte che il coronavirus a detta di medici e scienziati non sembra una “normale” influenza, l’intervistatore gli fa notare che comunque già 10 persone sono morte nel Regno Unito per l’infezione arrivata dalla Cina. “Lo so, è tragico per le persone coinvolte, ma non si tratta di grandi numeri. Non colpisce le madri, non riguarda le donne incinte, e nemmeno i bambini per quanto sappiamo, perciò perché questo panico di massa? Diciamo la verità, è solo un brutto raffreddore. Non è una vera epidemia, o meglio, ovviamente lo è, ma ci preoccupiamo troppo. Beh, spero di non dovermi rimangiare queste parole!”

Laureato in medicina al prestigioso University College London, il dottor Jessen ha una specializzazione proprio alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, la facoltà che studia i nuovi virus. Esercita tuttora la professione di medico presso una clinica privata di Harley Street a Londra, anche se il suo principale mestiere è diventato fare la star delle tivù sensazionale.

Questa sera è arrivata, sulla sua pagina Facebook, la reazione del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio: “Qualcuno ha confuso il coronavirus per uno show. E personalmente provo imbarazzo per queste persone. Dopo l’insulto alla pizza italiana (su cui poi sono arrivate le scuse della tv francese), ora arriva l’ultimo dei conduttori televisivi, tale Christian Jessen, inglese, già noto per i suoi programmi di grande approfondimento culturale come “Malattie imbarazzanti”… Questo straordinario statista, in merito all’emergenza che stiamo vivendo, ha detto che ‘gli italiani usano delle scuse per chiudere tutto e smettere di lavorare per un po’, per avere una lunga siesta’. Io non lo commento nemmeno. E stavolta, sono sincero, non ci servono nemmeno le scuse, ancor meno le sue. È un piccolo uomo, lasciamolo alle sue farneticazioni e guardiamo avanti. Con dignità, come abbiamo sempre fatto”.

 

UniCredit avvia raccolta fondi

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Mercato azionario:

azioni UniCredit spa +17,20% (14:03)

 

MILANO (Reuters) – UniCredit (MI:CRDI) lancia un’iniziativa di raccolta fondi a livello di gruppo per sostenere tre degli ospedali italiani più coinvolti nella lotta contro l’emergenza coronavirus.

 

L’iniziativa prevede che per ogni euro donato dai dipendenti, la UniCredit Foundation contribuisca con 10 euro per un totale massimo di 1 milione di euro, dice una nota.

 

Le donazioni potranno essere effettuate da oggi fino al 31 marzo.

 

Gli ospedali e gli istituti di ricerca che riceveranno i fondi sono l’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, l’ospedale Luigi Sacco di Milano e la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia.
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BitMEX fa crollare il Bitcoin?

54D59C9E-C2EB-4A5A-A464-84D543C5DCEEI riflettori sono nuovamente puntati sul controverso exchange di criptovalute BitMEX: quest’oggi la piattaforma è andata temporaneamente offline, e secondo alcuni membri della comunità questo evento potrebbe essere legato al recente crollo di Bitcoin (BTC) a 3.700$.

 

Problema hardware” in BitMEX, piattaforma va offline

 

Su Twitter, BitMEX ha svelato che i servizi erano stati disabilitati per circa 25 minuti a causa di un problema tecnico, risolto alle 3:00 UTC:

 

“Tra le 2:16 e le 2:40 UTC del 13 marzo 2020 siamo venuti a conoscenza di un problema hardware con il nostro fornitore di servizi cloud, causando dei ritardi nelle richieste su BitMEX.”

Questa notte sull’exchange sono stati liquidati più Bitcoin che in qualsiasi altro periodo dell’anno:

 

Liquidazioni di BTC su BitMEX

 

Liquidazioni di BTC su BitMEX. Fonte: Skew.com

 

BitMEX: sono soltanto “teorie complottiste”

 

Oltre alle forti critiche ricevute da BitMEX per la scarsa affidabilità tecnica della piattaforma, alcuni membri della comunità hanno avanzato l’ipotesi che l’exchange abbia personalmente contribuito al crollo della coppia BTC/USD.

 

“Teoria folle del giorno: non è avvenuto alcun problema hardware in BitMEX”, ha affermato Sam Bankman-Fried, CEO della società di analisi Alameda nonché a capo dell’exchange rivale FTX, in una serie di messaggi su Twitter.

 

Secondo Bankman-Fried, sarebbe stata la riluttanza di BitMEX ad affrontare le condizioni del mercato ad accelerare la contrazione di Bitcoin. Quando infatti la piattaforma è andata offline, il prezzo di Bitcoin si è ripreso:

 

“BTC si è ripreso senza il gigantesco muro di vendite su BitMEX.

 

E, cosa ancora più importante, il prezzo di BTC è cresciuto e quindi meno persone hanno dovuto liquidare i propri asset. […] Se potessimo spingere BTC sopra i 5.000$, allora forse le contrazioni non sarebbero più necessarie.”

BitMEX ha risposto a tali accuse definendole “teorie complottiste“:

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“Hai utilizzato il termine esatto: ‘teoria folle’. Sam, sai benissimo che queste non sono altro che teorie complottiste, specialmente dato che gestisci una piattaforma in questo settore e comprendi che genere di problemi possono verificarsi quando si opera su larga scala.”