UniCredit avvia raccolta fondi

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azioni UniCredit spa +17,20% (14:03)

 

MILANO (Reuters) – UniCredit (MI:CRDI) lancia un’iniziativa di raccolta fondi a livello di gruppo per sostenere tre degli ospedali italiani più coinvolti nella lotta contro l’emergenza coronavirus.

 

L’iniziativa prevede che per ogni euro donato dai dipendenti, la UniCredit Foundation contribuisca con 10 euro per un totale massimo di 1 milione di euro, dice una nota.

 

Le donazioni potranno essere effettuate da oggi fino al 31 marzo.

 

Gli ospedali e gli istituti di ricerca che riceveranno i fondi sono l’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, l’ospedale Luigi Sacco di Milano e la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia.
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Carri armati Americani in Italia, perchè?

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È un periodo davvero “pesante” che va a peggiorare giorno dopo giorno dalla fine del 2019. L’emergenza del 2019-nCoV, coronavirus, sta facendo crollare le economie di quasi tutte le nazioni del mondo. Eppure la Cina, paese “focolaio” inizialmente da dove l’epidemia si espanse a macchia d’olio, si sta rialzando con molto aggiornamenti positivi e continui. 

 

In Italia, tuttavia, in proporzione, la gravità del problema sta peggiorando. Il Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, l’11 marzo, ha mandato un messaggio a tutti gli italiani con una rassicurata ripresa della situazione e una stabilità se comunque i cittadini rispettano le regole di prevenzione emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

 

Dopotutto, tra immagini e video nel web, una news sta attirando l’attenzione di tutti. Ebbene, si sono visti carri armati e personale militare degli Stati Uniti tra le strade delle città italiane. Ma cosa succede realmente? Perché sono arrivati dall’America queste forze militari?

 

I dati portano a uno spostamento di di troppe totali di 37.000 uomini in Europa, di cui 20.000 sono scesi soltanto negli aeroporti italiani. Prima che si parla di missioni top secret o complotti, il motivo di questa “invasione” – modo ironico- è una esercitazione comunque da mantenere in basso profilo. 

 

Infatti, l’evento, denominato Defender 2020, si tratta di una delle esercitazioni più grandi eseguite da 25 anni che non ha alcun riferimento con il coronavirus. Il problema che scaturì l’attenzione è che il personale militare non è munita di alcuna mascherina per prevenzione al virus.

 

Nonostante ciò, i reparti speciali italiani, come la Folgore e I Lagunari, si ritirano e non partecipano all’esercitazione perché tutto il personale militare e civile – interni – è occupato per l’attuale emergenza sanitaria, assistenza e per far sì che tutti i cittadini rispettano gli obblighi dettati dal governo per la sicurezza e prevenzione del virus.

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